Sono diversi, e tutti validi, i motivi per cui si decide di acquistare un’asciugatrice. Questo elettrodomestico, sempre più diffuso nelle case degli italiani, è innanzi tutto un ottimo alleato per chi non dispone di un balcone o di un qualsiasi spazio esterno in cui stendere il bucato; oppure, al contrario, rappresenta un plus in termini di praticità e comodità per chi può allestire nel proprio appartamento una vera e propria lavanderia. E quindi affianca alla lavatrice proprio un’asciugatrice, nel segno di una perfetta organizzazione domestica. Non tutti, però, conoscono il corretto utilizzo di questi apparecchi. Vediamo quindi di chiarire le idee. Come prima cosa occorre raggruppare e inserire i panni in base alla composizione del tessuto e ai tempi di asciugatura, che non sono assolutamente sempre gli stessi. Bisogna inoltre escludere i capi con parti in gomma, in gommapiuma o materiali a secco, così come quelli che vengono lavati a secco e/o hanno fodere danneggiate o un’imbottitura che, nel caso in cui fuoriesca, minaccia di causare un incendio. In foto l’asciugatrice a pompa di calore EDH3988TDE della linea Delicate Care di Electrolux, classe energetica A+++, carico massimo di 8 kg, display LCD, interfaccia TouchControl, asciugatura a condensa, controllo elettronico del grado di asciugatura e programmi adatti anche a lana e capi delicati.
L’asciugatrice risulta particolarmente utile durante la stagione invernale, quando c’è spesso cattivo tempo e pioggia o umidità rendono difficoltosa la stesura del bucato all’aperto. Semplice da usare, questo elettrodomestico consente di avere gli indumenti asciutti, pronti per essere stirati o, in alcuni casi, addirittura indossati. In media il carico è pari a 9 kg, anche se alcuni modelli non raggiungono tale numero e altri invece lo superano. In tutti i casi, al fine di un corretto utilizzo, è necessario accertarsi che i capi si muovano bene nel cestello e che quindi non risultino troppo compressi, altrimenti c’è il rischio che non si asciughino del tutto e in ogni parte. Prima di inserire il bucato nell’asciugabiancheria bisogna inoltre guardare con attenzione l’etichetta relativa al lavaggio: il simbolo con un cerchio all’interno di un quadrato indica proprio l’asciugatrice e, se contiene due pallini, allora c’è il via libera per l’utilizzo. Se il pallino è uno soltanto occorre impostare un ciclo delicato, se invece il cerchio è barrato si consiglia di non inserirli nell’asciugabiancheria. In foto: asciugatrice a pompa di calore Miele T1 Classic, classe energetica A++, carico massimo di 7 kg, programmi di asciugatura adatti a tutti i capi e scambiatore di calore non soggetto a manutenzione, grazie a un sistema di filtraggio che non richiede pulizia.
L’utilizzo di un’asciugatrice non è affatto complicato; soprattutto i modelli più recenti sono caratterizzati da display, funzioni e programmi sempre più semplici e intuitivi. Il consiglio è quello di tenere ugualmente sempre a portata di mano il libretto delle istruzioni, per risolvere eventuali dubbi e per avere una completa informazione circa la sicurezza e il risparmio energetico. Per ottenere risultati ottimali, inoltre, è buona norma inserire capi che in lavatrice siano stati centrifugati al massimo: contengono meno acqua e di conseguenza risparmiano lavoro all’elettrodomestico stesso che, a differenza della lavatrice, consuma molta energia non solo all’avvio ma anche durante il resto del ciclo. Il cestello, per impedire che i panni si arrotolino o prendano pieghe indesiderate, si muove in maniera alternata e un ciclo completo dura circa un’ora e mezza, sebbene ogni modello abbia ormai anche programmi di durata minore, che in alcuni casi non supera i 40 minuti. In foto l’asciugatrice a pompa di calore iQ800 WT48Y7W9II iSensoric di Siemens, classe energetica A+++, con condensatore autopulente, compressore senza spazzole e asciugatura con speciali sensori, che la rendono rapida e silenziosa (62 dB).
Non tutte le asciugatrici funzionano in base al medesimo meccanismo. In quelle a condensazione l’acqua, trasformata in vapore tramite il calore, viene ricondensata ed espulsa all’esterno sotto forma liquida alla fine del ciclo. Lo scarico si può collegare a quello della lavatrice oppure lasciare separato. Ci sono poi le asciugatrici a evacuazione, nelle quali umidità di cui è impregnato il bucato viene emessa all’esterno sotto forma di vapore tramite un tubo flessibile. Le asciugabiancheria più all’avanguardia, però, sono quelle a pompa di calore, basate su un sistema nel quale l’aria viene prodotta grazie a un compressore che è simile a quello dei frigoriferi: tramite un circuito caldo/freddo produce calore per l’asciugatura, contenendo notevolmente il dispendio di energia elettrica. Utile far presente come l’asciugatrice non serva soltanto per asciugare il bucato ma anche per rinfrescare e deodorare i capi: occorre soltanto impostare i programmi ad aria fredda, che generalmente hanno una durata compresa fra i 30 o 40 minuti. In foto l’asciugatrice a pompa di calore DHT73LIT di Smeg, classe energetica A+++, con display LCD, rotazione alternata del cestello, carico massimo 7 kg, indicatori pulizia filtro e 16 programmi, tra cui quelli antipiega e per i capi delicati.
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